4 | Figure di Continuazione

Nell’analisi tecnica possiamo individuare una serie di figure che si possono identificare sulla base di quella che è l’azione di prezzo, utili per formulare ipotesi sull’andamento della stessa.

Fondamentalmente si dividono in due campi:

  • Figure di continuazione.
  • Figure di inversione
  • Figure di continuazione
  • Il Triangolo

Il triangolo è un modello grafico che si sviluppa tracciando delle trendline attorno ad una evoluzione del prezzo che tende a convergere.
La trendline andrà disegnata unendo i minimi e i massimi raggiunti dalle candele del timeframe considerato.

Il triangolo è comunemente considerato una figura di continuazione, ma può anche essere uno strumento di inversione nel caso conduca ad un break opposto all’atteso.

Esistono tre tipi di triangoli: ascendente, discendente e simmetrico.

Il triangolo ascendente si forma quando il prezzo emerge e si avvicina alla tendenza della parte superiore, andando a formare una serie di “higher lows” nel timeframe di riferimento.
Guardando la figura si può capire a colpo d’occhio a cosa ci si riferisce.
La trendline superiore è sottesa tra massimi molto simili fra di loro.
Quando questa viene rotta e le offerte vengono poste al di sopra della stessa, solitamente si genera un trend al rialzo dove la stessa trendline superiore fornirà da supporto ai movimenti seguenti, quando invece prima fungeva da resistenza.
E’ chiaro che vadano tenuti d’occhio i volumi per corroborare l’ipotesi rialzista.

Il triangolo discendente è la versione esattamente invertita di quella spiegata più sopra, quindi con minimi pressoché analoghi e massimi in discesa costante.
Quando il prezzo crolla al di sotto dei minimi riprende la tendenza al ribasso e la linea che prima fungeva da supporto è ora resistenza.

Il triangolo simmetrico è invece formato da due trendline diagonali simmetriche che attraversano una serie di higher lows e lower highs, convergendo verso un punto nel quale inevitabilmente il prezzo andrà a rompere in una direzione o nell’altra.
I trader simmetrici tendono anch’essi ad essere figure di continuazione.

E’ bene comunque osservare i volumi ed attendere due o tre candele a conferma della direzione del movimento.

Il rettangolo è un modello grafico che si riferisce ad un periodo in cui il prezzo di un titolo viene scambiato all’interno di un range definito e limitato, all’interno del quale ci sono zone di supporto e resistenza che vengono rispettate abbastanza precisamente.

E’ una figura che mostra grande indecisione sul mercato che si barcamena in un range senza sbilanciarsi in una direzione precisa.

La rottura di una delle due basi del rettangolo è utilizzata come punto per la determinazione di un breakout/breakdown.

Ricordiamo come abbiamo asserito più volte che una determinata zona di supporto o resistenza è più probabile venga rotta quanto più viene testata, ed il rettangolo non fa altro ovviamente che stressare questo concetto.

Ovviamente bisogna sincerarsi che il break abbia continuazione, sempre tenendo d’occhio i volumi e conferme dalle candele successive.
Ci sono diverse possibilità di sfruttare un rettangolo: il trade di range, tentando di posizionarsi alla base del rettangolo e vendendo in prossimità della sommità, oppure all’opposto, di shortare verso la sommità e ricomprando alla base, sfruttando quindi supporti e resistenze.

Altrimenti le possibilità di trading sono ascritte al break del rettangolo, acquistando alla rottura della resistenza o shortando alla rottura del supporto.
Diversi trader posizionano le proprie aspettative di profitto utilizzando l’altezza del rettangolo e riportandola nella successiva zona che andranno a considerare.

E’ chiaro come quelle descritte siano le basi teoriche, poi starà al trader identificare lo svolgimento dell’azione di prezzo all’interno del rettangolo nel tentativo di avvantaggiarsene maggiormente.

E’ infatti una figura dall’esito piuttosto ambiguo, se approcciata con superficialità: i prezzi non rispetteranno mai livelli precisi, così come i break potrebbero essere momentanei.
Di contro, non di rado ci sono movimenti potenti al di fuori del rettangolo, specie quando questo si è protratto per diverse sessioni.

La flag è un modello grafico di prezzo che, in un intervallo di tempo breve, si muove in contrasto a quello che è il trend più esteso.
Questo pattern viene utilizzato per cogliere possibili continuazioni del trend precedente, pur affrontando momentaneamente un movimento opposto.
Nel caso il modello si rivelasse valido il movimento del prezzo potrebbe essere repentino e definito.

Solitamente vengono identificate come zone in cui il prezzo tende a consolidarsi prima di proseguire il trend precedente.
E’ difficile sfruttare la struttura interna della flag per effettuare del trading, a meno di non provare a posizionarsi analogamente al rettangolo, a quelle che sono le supposte zone di resistenza e supporto.

Anche, e ancora di più in questo caso, i volumi sono importanti.

Nel pattern di continuazione bullish, il volume all’inizio della flag può essere decisamente più robusto che quello nelle sessioni vicine, andando poi a scemare nella prosecuzione della flag ed eventualmente, ma non sempre, aumentare al breakout.

Nel modello ribassista della flag invece, spesso si colgono volumi costantemente sopra la media all’interno della flag, indice del fatto che il mercato è teso e pronto a possibili ulteriori ribassi.

Il pennant è un modello di continuazione che viene a crearsi quando in un titolo assistiamo ad un grande movimento di prezzo (a salire o a scendere) seguito da un periodo di consolidamento.
Il movimento considerevole di prezzo è detto flagpole, al quale segue il consolidamento che alla pari dei triangoli presenta trendline convergenti.
Presso il termine della convergenza ci si aspetta un breakout o breakdown, a seconda delle provenienza del flagpole, come da figura.

Questo è l’ennesimo caso in cui tenere d’occhio i volumi, che dovrebbero essere consistenti durante il flagpole, discendenti durante il consolidamento e di nuovo notevoli al termine della convergenza.
Considerate che i wedge possono coprire lunghi archi temporali, anche di settimane.

Alle volte i pennant si vengono a creare in zone prossime a resistenze importanti e fondamentali, fungendo da elementi di rottura delle stesse e tramutando la resistenza in supporto.

Alcuni traders impostano obiettivi di prezzo per i pennant partendo dalla lunghezza del flagpole.
Se ad esempio un flagpole copre un movimento di prezzo di 3 dollari, portando un’azione da 5 dollari ad 8, consolidando poi nel pennat attorno a 7.2 e rompendo a 7.5 ecco che il target successivo sarà 3 (lunghezza flagpole) più 7.5, ovvero l’uscita dal pennant.

Analogamente al pennant o al triangolo, il wedge è una figura che viene a crearsi grazie ad un prezzo in range sempre più stretto che forma due trendline convergenti.

Si declina in due maniere, il “falling”, che punta verso prezzi più bassi, o il “rising” che punta verso prezzi maggiori.

Un wedge quindi può indicare tendenze rialziste o ribassiste ma ha sia il rising che il falling e hanno tratti comuni: volumi decrescenti man mano che il prezzo attraversa il modello, trendline convergenti e breakout/breakdown.

Rising wedge.

Si verifica solitamente durante tendenza al rialzo, ma nulla esclude che possa presentarsi durante dei downtrend.

Fallin wedge.

Si verifica solitamente durante una tendenza a ribasso, ma nulla vieta che possa presentarsi anche in uptrend.

Le trendline convergenti possono aiutare ad anticipare un’inversione od una continuazione di trend.

I modelli grafici a cuneo convergono verso canali più ristretti andando solitamente a creare una soluzione favorevole per il posizionamento di un stop loss dopo l’entrata in posizione.

E’ bene chiarire come l’applicazione di queste strutture grafiche porta una esigua percentuale di traders ad avere risultati migliori rispetto agli altri.
Più che l’indicazione a seguire pedissequamente una strategia, queste figure possono essere utili nella previsione generale dei prezzi se utilizzate in maniera complementare con altre tecniche e soprattutto con i volumi.

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