Blockchain, blockchain, questa parola è sulla bocca di tutti da ormai diverso tempo, chiunque ha per lei degli impieghi disruptive, cavolo, la blockchain sì che è una rivoluzione, ma Bitcoin invece? Robaccia! Ma senza una moneta il cui valore economico garantisca la sicurezza della stessa (blockchain), allora non diventa altro che un registro distribuito di cui non ci si può fidare, all’interno del quale chiunque, può scrivere ciò che vuole, e soprattutto quando vuole.
Sappiate che, come ogni argomento di un certo rilievo, si può intraprendere un approfondimento a più livelli. Per dovere di brevità e divulgazione, qui cercheremo di scalfire solamente la superficie e di rendere comprensibile a chiunque cosa sia questa benedetta blockchain, d’ora in poi bc.
Ricordo una bellissima descrizione di Giacomo Zucco risalente ormai a parecchio tempo addietro, e suonava più o meno così: la bc non è altro che un orologio di cui ci si può fidare, funzionante grazie e centinaia di migliaia di parti sparse per il mondo e operanti in maniera autonoma, senza che un ente centrale ne possa modificare l’ora.
Ma perché un’orologio? Vedete, la bc permette di passarsi messaggi firmati digitalmente (entrambe le cose già possibili prima dell’avvento di Btc) ma di posizionarli cronologicamente in maniera assolutamente incontestabile, verificabile e non modificabile.
Questo serve a risolvere il problema della doppia spesa, dove un utente potrebbe provare a spendere la propria moneta due volte, manomettendo il registro.
E’ questo che permette ad una rete distribuita, di veicolare del valore, oltre che informazioni.
L’avvento della bc aggira la limitazione dell’internet che fino a ieri è stato distruttivo nei confronti di molti business ma a cui mancava la feature della trasmissione di valore senza chiedere supporto ad un ente centrale.
Ed è questo lo scopo ultimo della bc, aggirare quegli enti centrali vecchi, stantii, corrotti, monopolisti che impongono la loro carta a cui si permettono arbitrariamente di conferire un “valore” e con quello governare le vite di tutti.
Ancora la maggior parte delle persone non riesce ad afferrare il concetto bc, di quanto sia importante per l’intera umanità relegandola a mero strumento speculativo e di come, ultimo ma non ultimo, un “gettone” emesso dalla bc sia fondamentale per il mantenimento in sicurezza della stessa.
Sì perché le macchine che “minano” lo fanno per ottenere una moneta che ha un valore, per null’altro; un mero incentivo economico. Il lavoro di calcolo che è dispiegato nel tentativo di accaparrarsi queste monete, serve a mantenere la bc in sicurezza da attori malevoli (hackers) che cercano di corromperla per trarne un vantaggio economico.
Vediamo così quindi che la bc è un closed loop dove la moneta serve da mero espediente per mantenere il registro cronologicamente sicuro.
Questa descrizione non tiene conto delle varianti della pow, ovvero pos, pob, pos, che in linea di massima tentano di mantenere in sicurezza la rete fornendo un’alternativa al dispendio di una risorsa limitata (o difficilmente collezionabile e veicolabile) come l’energia elettrica richiesta da Bitcoin.
Quindi, potremmo definire la bc come:
un registro distribuito ed immutabile, con pagine della dimensione di 1MB dove le informazioni scritte sono facilmente verificabili da chiunque e poste in un ordine cronologicamente stabilito ed insindacabile, una volta accertato dai partecipanti alla rete.